Nelle immagini virtuali e reali (Istituto Luce) alcuni passaggi sul fiume Po delle 3 funivie costruite a Torino in occasione delle 2 esposizioni che sono state allestite in questa città: la prima nel 1911 (per il cinquantenario dell'Unità d'Italia) e la seconda nel 1961 (per il centenario).
Le prime 2 "ferrovie aree sospese" (così allora venivano chiamate) furono costruite per la rassegna del 1911 ed erano posizionate rispettivamente all’ingresso dell’esposizione presso il ponte Umberto I (collegamento Padiglione Argentina <> Padiglione Industrie Artistiche) e a ridosso del ponte Isabella (collegamento Padiglione Italiani all'Estero <> Parco dei Divertimenti), consentendo il passaggio aereo tra le 2 sponde del fiume sulle quali era stata sviluppata l'area espositiva.
Il terzo impianto fu invece allestito 50 anni più tardi in occasione dell'esposizione "Italia '61" e consentiva il collegamento tra il Parco Europa di Cavoretto ed il Padiglione delle Regioni, ubicati sulle 2 sponde opposte del fiume.
Le 2 funivie del 1911, costruite da Badoni Lecco su progetto di Bellani&Benazzoli Milano, erano un impianto "va e vieni" (quello presso il ponte Umberto I) ed un impianto "a ciclo continuo ad ammorsamento automatico" (quello a ridosso del ponte Isabella), il primo del suo genere in Italia.
Badoni Lecco, divenuta nel frattempo BBB Milano, costruì nel 1914 la prima "ferrovia aerea monorotaia" per l'Esposizione di Genova.
La funivia del 1961 era una ovovia che con 61 cabine biposto riusciva a trasportare circa 700 passeggeri/ora.
Tutte e 3 le funivie furono smantellate al termine delle rispettive manifestazioni espositive, confermando il carattere effimero di simili impianti, che nonostante tutte le energie progettuali, costruttive e finanziare necessarie per renderle operative, finiscono nel non trovare una loro collocazione al di fuori dell'evento per il quale sono state ideate (solo il "Transbordador Aéreo" di Barcellona, costruito per l'expo' del 1929, e la cabinovia di Lisbona, costruita per l'expo' del 1998, sono tutt'ora funzionanti e costituiscono ancora una buona attrazione turistica per le rispettive città).